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Art0038
15-settembre-2022
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Elezioni Iperstizionali 22: frammenti dal futuro ecoterrorista

Azione Ecoterrorista: esperienza di radicalizzazione estremista dei movimenti ecologisti, in particolare di quelli studenteschi, fino a sfociare in una vera e propria pratica di attacco frontale alle dimensioni estrattive e speciste del capitalismo guerrafondaio. Questo pensiero è paragonabile (per noi che viviamo in questo universo realista capitalista) al "mito dello sciopero generale" del rivoluzionario Sorel a inizio '900, inteso come sabotaggio immediato e violento contro il capitalismo: una teoria che restituiva una profonda dimensione di moralità alla violenza in opposizione alla violenza dello Stato-Capitale. Con una logica in qualche modo simile, l3 ecoterrorist3 hanno nel tempo sviluppato un vero e proprio "mito dell'esplosione delle petroliere", coerentemente a una delle opere magne di riferimento How to Blow Up a Pipeline. Azione Ecoterrorista è infatti l'appendice ultima di un lento ma progressivo percorso di intensificazione della radicalità di lotte ecologiste che provenivano da un ambiente profondamente anti-violento. L'impossibilità di praticare lotte ecologiste senza l'uso della violenza ha infatti lentamente portato all'elaborazione di una "etica dell'inevitabilità", vera e propria colonna portante di tutto il movimento. Attraverso un percorso di internazionalismo di queste correnti di lotta, il movimento ha successivamente fuso i propri principi di una violenza etica poiché inevitabile a quelli orientali di profonda connessione spirituale tra umano e natura. Esito di questa "promiscuità internazionalista", come ebbero a intenderla per decenni l3 prim3 ecoterrorist3, è stata una vastissima produzione simbolica e culturale, che è stata capace nel tempo di aggregare insieme centinaia prima, decine di migliaia poi, di persone attorno ad una Causa comune. Nascono così vere e proprie comuni ed ecovillaggi che, non potendo più scegliere l'opzione di "uscire dal sistema", sono state protagoniste di un'intensa politicizzazione che le ha portato a costruire delle vere e proprie cittadelle militarizzate antisistema: dotate di infrastrutture, tecnologie di avanguardia e apparecchiature di difesa, questi spazi sono presto entrati in aperto conflitto con le multinazionali (nel frattempo anch'esse trasformatesi in cittadelle capitaliste sull'onda delle iperstizioni di Nick Land) per l'accesso alle risorse naturali. In questa lotta frontale ispirata dai principi di una violenza ecologista ma profondamente immersa di grandi valori etici, l3 ecoterrorist3 si presentano come una società comunalista anarchica di xenofamiglie profondamente militarizzata. Dotat3 di autonomi sistemi di educativi, scuole, università, hanno nel tempo sviluppato anche proprie caratteristiche linguistiche e tracce di una vera e propria religione anarchica fondata sulla spiritualità e il sacrificio individuale come forma di autorealizzazione collettiva. La loro pratica rivoluzionaria si muove così su due binari: da una parte attacchi frontali contro le cittadelle del Capitale per la cattura di tecnologie e l'espropriazione di risorse naturali; dall'altra nei grandi centri popolati attraverso azioni di sabotaggio contro le fonti di sostentamento energetico, realizzate mediante nuclei infiltrati che operano secondo pratiche di sabotaggio.
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