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Art0035
01-maggio-2022
giulla
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T 3'
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Pretendi il mare

Accelerazione con direzione a sorpresa.

 

Come avrei potuto immaginare che la mia giornata sarebbe cominciata due ore prima! Ho fatto tutto per arrivare sul posto di lavoro alle 08:00 quando mi si aspettava alle 10:00. A mia insaputa! Una beffa per una ritardataria con esperienza come me!

Ben due ore di anticipo, del resto ho lavorato così poco quest’anno che potrei andare in pari con i ritardi accumulati..chi lo sa? ma anche se fosse, poco importa, devo trovarmi un altro posto dove far passare il tempo.

E dunque, dopo risate di gioia e vari a più tardi decido di andare verso il mare.

La strada, un’immersione nella sopraffazione grigio-bianca della nebbia, non c’è faro che valga. Due corvi, tre gabbiani, i soliti furgoni parcheggiati e pochi sportivi catarifrangenti dispersi.

La temperatura è fantastica, sembra di stare in una cella di lievitazione a umidità controllata.

E poi questa distesa di sabbia, granelli ad alta risoluzione di ogni grado di scuro sovrastati da uno sfondo alternativo bianco inverno-padano.

Lascio spazio a qualche altro sogno di costruzione di paesaggi incostruibili, poi cedo all’attrazione di quell’orizzonte così vicino e avvio i miei passi sulla sabbia.

Le 8:15. Che elettrizzata gioia per questa nuova mattina e per questa inattesa modalità di scivolamento  temporale, mi aspettavo un pc, una scrivania e telefonate in successione e invece è una piana soffice sotto i piedi, che offre infinite direzioni d’indagine ma che ha un solo grande confine: il mare.

Arrivo all’acqua: è questo il futuro? È così, ti aspetti di vederci tutti i frutti delle tue manipolazioni e invece è solo un altro scatto.

Stavo cercando ispirazione e ho ora davanti a me la fonte più vitale di energia.

Il viaggio mi ha portata a scorgere la più lucida sintesi di geografia inesplorata.

Mi sono slanciata verso il nuovo posto di lavoro che mi ha rifiutata per eccesso e questo tempo pre-lavoro mi ha portata a vedere cosa c’è quando esaurisce la spinta: il puro desiderio di ricerca, il reale e unico stato iperconnesso dell’homo sapiens. 

E così mi fermo a guardare dove sono arrivata. Fra il produci consuma crepa e il desidera godi vivi ci sono solo due ore di non lavoro. Canteremo di quel giorno in cui ci sarà la sanguinaria vittoria collettiva sul mostro del capitale, ora è il momento di tuffarsi in acqua.

 

Compagnᴈ del mare, ci stiamo avvicinando, stiamo lavorando per non lavorare più, e poter esplorare quelle montagne inabissate insieme a voi.

 

Buon 1° maggio di non lavoro a tuttᴈ!

 

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